Salvino Campos, - BRASIL DE CARNE E OSSO -
Sedi espositive:
Casa di Ludovico AriostoVia L.Ariosto,67 - Ferrara26 febbraio - 1 maggio 2005
da martedì a sabato, ore 10,00 / 13,00; 15,00 / 18,00
domenica ore 10,00 / 13,00, lunedì chiuso
Casa Giorgio CiniVia Boccacanale di S.Stefano,24 - Ferrara26 febbraio - 27 marzo 2005
da martedì a sabato, ore 10,30 / 12,30; 15,30 / 18,30
domenica su appuntamento(tel. 0532.204700), lunedì chiuso
Porta degli AngeliRampari di Belfiore,1 - Ferrara26 febbraio - 3 aprile 2005
da martedì a domenica, ore 10,00 / 13,00; 15,00 / 18,00
lunedì chiuso
Info:
Call Center Ferrara Mostre e Musei tel. 0532.244949
Inaugurazioni:
Sabato 26 febbraio 2005 dalle ore 17,30 alle ore 19.30 seguirà buffet a Casa Giorgio Cini alle ore 20.00
Brasil de Carne e Osso
di Salvino CamposL’esposizione è corredata da un catalogo - pubblicato da Gelli Edizioni, con il contributo della Bottega d’Arte Maurizio Siniscalco, di Filtrofiore Bonomelli, di Sagra e della Fondazione Cassa di Risparmio di Ferrara - con le immagini delle opere in mostra, testi dell’Assessore alle Politiche e Istituzioni Culturali del Comune di Ferrara, Alberto Ronchi, Angelo Andreotti, curatore della mostra, Nicola Spinosa, Angela Tecce e Franco Patruno, e due poesie di Celia Maria Maciel. Con questa mostra, il Comune di Ferrara introduce, come scrive nel catalogo l’Assessore Alberto Ronchi, “due importanti novità nel percorso espositivo ferrarese. La prima, una riflessione sulla fotografia, fondamentale espressione dell’arte contemporanea solo saltuariamente frequentata in questi anni; la seconda, il coinvolgimento di diverse sedi non soltanto di proprietà pubblica, nel tentativo di costruire un itinerario attraverso la città. L’intenzione è quella di indurre lo spettatore a confrontarsi non soltanto con il prezioso materiale esposto ma, parallelamente, con il rapporto fra l'oggetto artistico e gli spazi urbanistici e architettonici".
Le fotografie in mostra nei tre spazi espositivi rappresentano l’esito di un lungo viaggio di ricerca artistica compiuto da Salvino Campos in tutti i ventisette stati brasiliani, che ci consegna volti, corpi, immagini, situazioni della realtà quotidiana di questo immenso paese, non con un intento antropologico ed etnografico di “vecchia maniera”, ma attraverso un percorso di reportage artistico lontano, come scrive sempre sul catalogo dell’esposizione Angela Tecce, “dalla denuncia sociale ed ecologica” per restituire piuttosto “la meraviglia di fronte al rinnovarsi incessante della differenza, della diversità”, in modo da arricchire “una strumentazione poetica che già di suo appare sensibilissima e partecipe, finalizzata ad una interpretazione del mondo attraverso un mosaico di corpi e gesti, quasi che, anche nell’atteggiamento più ritroso, non sia possibile impedire al fotografo di cogliere i segnali di una vitalità necessaria”. In questi lavori, come scrive sempre Angela Tecce, “bambini, donne, anziani e vecchi, ragazzi e ragazze si stagliano, quasi sempre soli al centro dell’immagine, vi campeggiano come eroi al centro di un bassorilievo. E’ un lavoro di ‘sottrazione’ ambientale, di depurazione da ogni contesto di riconoscimento, da ogni marchio etnologico, che ci costringe a confrontarci direttamente con la loro nuda umanità”.
E così conclude, nel suo testo sul catalogo, il curatore della mostra, Angelo Andreotti: “Non si è trattato di puro reportage, nel senso di rubare immagini dalla realtà senza interferire vistosamente con quella stessa realtà. La macchina fotografica non è stata nascosta, anzi, è stata il più delle volte (quasi sempre) pretesto di dialogo e di avvicinamento, di condivisione, forse proprio di argomento di discussione e comunque di accettazione, a volte anche di indifferenza, oppure di innocente vanagloria. Da qui il senso della posa che è un porsi, un proporsi e un mostrarsi così come si ritiene di dover apparire e in fondo anche essere. Da queste immagini emergono storie, ipotesi di vita, che noi guardiamo ma dalle quali anche siamo guardati. Le immagini non sono passive, agiscono, in un certo senso ci osservano e spesso puntano il dito, ci mostrano come saremmo potuti essere se il caso avesse voluto farci nascere altrove, darci o negarci occasioni, possibilità, futuro”.Salvino Campos è nato in Brasile nel 1970 e vive fra questo paese e l’Italia. Dal 1995 il suo lavoro è indirizzato sul versante del ritratto fotografico, alla ricerca di una modalità espressiva che rappresenti la sintesi delle sue tendenze in tale settore, quella artistico-creativa e quella politico-sociale. Ha realizzato, dal 1995 ad oggi, mostre personali a Porto Alegre, Brasilia, New York, Roma, Napoli, Capri, L’Avana.
La mostra rientra nel progetto Viavai. Pontespositivo, curato da Angelo Andreotti, che ha visto la riqualificazione come spazio espositivo per l’arte contemporanea del suggestivo contenitore rinascimentale della Porta degli Angeli, situata sulla cinta muraria ferrarese, con l’organizzazione dell’Assessorato alle Politiche e Istituzioni Culturali (Ufficio Giovani Artisti) del Comune di Ferrara, in collaborazione con le Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea e l’Assessorato alle Politiche per i Giovani del Comune di Ferrara e l’Assessorato al Progetto Giovani della Regione Emilia-Romagna. Le mostre dell’anno 2004 hanno visto una presenza di 12.176 visitatori per quasi 160 giorni di apertura. Dall’apertura nell’anno 2001, sono oltre 40.000 i visitatori delle quattordici mostre organizzate in questo suggestivo contenitore monumentale della cinta muraria estense. Con la mostra di Salvino Campos, si consolida l’esperimento del percorso espositivo su più spazi, con il coinvolgimento del prestigioso monumento storico di Casa dell’Ariosto e dell’affascinante contenitore architettonico dell’Istituto di Cultura Casa Cini, in una cifra progettuale che sarà il filo conduttore del programma espositivo per quel che riguarda l’anno 2005.
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