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ESPOSIMETRO

L'esposimero misura la luminanza della luce riflessa dal soggetto. Mediamente si e' verificato che la maggior parte delle scene normali ha la stessa luminanza media pari al grigio medio o grigio 18%.
Questa e' la stessa luminanza di un cartoncino a quadretti bianchi e neri disposti a scacchiera.
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L'esposimetro tarera' la macchina per ottenere mediamente il grigio medio.


Se questo puo' andare bene per molti soggetti foto che hanno una particolare dominante bianca o scura risulteranno sfasati.
(Esempio questa foto di un muro bianco al sole di agosto era venuta completamente grigia, la correzione e' stata fatta sfuttando la correzione dei livelli manuale in photoshop)
E' sempre molto utile scattare qualche fotogramma in piu' sovraesponendo o sottoesponendo per avere la maggior verosimiglianza senza dover ricorrere alla correzione dei livello in fase di fotoritocco.
Molte macchine digitali mostrano l'istogramma della foto che si sta per scattare e questo puo essere utile per capire se l'esposimetro ci consente di catturare tutta la gamma tonale dell'immagine.

Il consiglio generale e' comunque:
Sempre meglio una foto sottoesposta che sovraesposta, la sovraesposizione camcella i dettagli che saranno irrimediabilmente persi, mentre le macchine digitali hanno una ottima capacita' di memorizzazione dei dettagli anche in zone scure il che rende quindi possibile recuperare la foto anche successivamente con photoshop.

Scendendo sempre piu’ nel dettaglio possiamo iniziare a parlare anche del sistema zonale, che forse qualcuno di voi ha gia’ sentito, proposto dal grande fotografo Ansel Adams. Noi vedremo solo una parte della teoria che nella sua forma estesa e’ molto complessa (Si sofferma molto anche sulla parte di sviluppo del negativo e di stampa). Per il digitale e per i piu’ comuni fini pratici pero’ i concetti piu’ importanti del sistema zonale sono altri.

Zona 0
 Nero pieno nella stampa; base della pellicola più il velo
 
Zona I
 Nero non strutturato: soglia di esposizione del negativo
 
Zona II
 Nero strutturato
 
Zona III
 Tessuto nero in cui siano visibili le pieghe
 
Zona IV
 Ombre nei paesaggi illuminati dal sole e nei ritratti; fogliame scuro
 
Zona V
 Grigio medio: cartoncino grigio neutro al 18%
 
Zona VI
 Toni della pelle bianca media; ombre sulla neve illuminata dal sole
 
Zona VII
 Pelle chiarissima; neve in luce radente
 
Zona VIII
 Toni chiari ancora differenziati
 
Zona IX
 Bianco non strutturato. Sulla stampa può apparire indistinguibile dalla zona X
 
Zona X
 Bianco assoluto: base della carta fotografica
 
Dato per assodato che ‘esposimetro supporra’ sempre di stare inquadrando una zona grigia al 18% (ovvero al centro del sistema zonale) ANCHE SE QUESTO NON E’ VERO quindi se non disponete di un cartoncino kodak su cui puntare l’esposimetro attenti. Detto questo l’altro dato importante e’ che la pellicola od il sensore tiene al MASSIMO 7 ZONE e che la zona zero e dieci non hanno valore informativo dato che sono UNIFORMI.
Quindi dopo aver puntato l’esposimetro per la lettura media dovremmo puntarlo anche sulla zona piu’ luminosa e poi sulla zona piu’ scura, Se superiamo i 7 stop di differenza (molto probabile) dovremmo decidere quali dettagli sacrificare se tra le alte luci o le basse, andando a sovraesporre od a sottoesporre per far finire dentro i 7 Stop della pellicola quei dettagli che vogliamo registrare.
Il sistema zonale va bene  in genere per still life e paesaggi B/N e soprattutto nel medio/grande formato. Per il 35mm e’ difficile trovare il giusto grado di sviluppo. Con il colore e’ poi praticamente impossibile. Si deve usare il cavalletto e diaframmi mlto chiusi come f16 o f22 e non avere fretta.
Incasinato vero? E poi con un sistema marix serve ancora? Beh! credo che se si vuole sapere perche’ sulla pellicola non c’e’ mai quello vogliamo sia importante un po’ di teoria. Con il digitale  chissa’ , ci sono le ultime fuji che tentano di estendere la gamma zonale usando sensori distinti per le alte e basse luci e comunque si puo’ superare tra l’altro il sistema zonale effettuando magari conun cavalletto lo stesso soggetto svraesposto e sottoesposto. Andando poi in postproduzione a unire le foto ottenute prendendo il meglio da ciascuna di esse, aumentando la gamma zonale. Il trucco e’ molto utile per avere ad esepio un cielo significativo con un paesaggio esposto correttamente.
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Ora i tutorial sono presenti anche su photographers.it che ringrazio per la possibilita’ che mi sta sta dando di raggiungere un pubblico piu’ vasto e soprattutto perche’ penso di aver fatto e stare ancora facendo un lavoro che puo’ essere utile.
Grazie a tutti.
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