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La fotografia, i diagrammi mtf, le ottiche e qualche considerazione
Di mauro (del 12/10/2005 @ 06:14:17, in Varie, linkato 1653 volte)

I piu' attenti avranno notato che la copertina di Leicapassion qualche giorno fa' e' cambiata, segno dell'uscita del nuovo numero della rivista. E' come al solito un numero interessantissimo che come ho detto piu' volte tratta di fotografia, con un occhio di riguardo per leica, ma soprattutto di fotografia. Riprendo un recentissimo post di Roberto Piero Ottavi direttore della testata che spero non me ne vorra' ma che credo sia illuminante:

"Fortunatamente non accade spesso ma qualche volta succede.
Mi riferisco a quelle persone che, dopo aver guardato a lungo una tua foto, annuiscono sapientemente e poi concludono : "Scommetto che hai usato una Leica. Gran macchina la Leica!"
E' un pò come se, al termine di una cena, noi ci rivolgessimo alla padrona di casa e Le dicessimo "Ho mangiato proprio bene, deve avere delle meravigliose pentole, Signora!".
Le pentole stanno alla Leica come il profumo di un brasato sapientemente lavorato sta alla Fotografia, fin qui mi pare non ci possano essere dubbi ma dove voglio arrivare?
Seguitemi in questo forse tortuoso ragionamento:
Trent'anni fà per fare una buona fotografia era necessaria una conoscenza non superficiale del procedimento, non era possibile essere sempre soltanto fortunati, bisognava lavorare anche di memoria, tempi, diaframmi, sensibilità... insomma prima di premere il fatidico dito la testa doveva pensare anche all'aspetto squisitamente chimico-meccanico.
Oggi assolutamente chiunque, dal ragazzino di prima elementare al nonno che ormai, purtroppo per lui, il telemetro non riesce più a vederlo, complici autofocus velocissimi e automatismi espositivi precisi, tutti sono in grado di scattare una foto esposta correttamente e con un fuoco perfetto.
La prima fetta di esperienza non serve più.
Un cavetto USB e in qualche minuto le foto sono sul monitor e... click, si stampa con risultati migliori di quelli del laboratorio. Non ti piace a colori? Beh, nessun problema, via in bianco e nero e il gioco è fatto.
Non ti piace in bainco e nero? Seppia in una frazione di secondo e senza fetore di uova marce.
La seconda fetta di esperienza non serve neppure questa.
In poche parole potremmo tranquillamente affermare che la tecnologia ha ucciso il piacere dell'esperienza, il gusto della manualità, il sottile appagamento che deriva dalla coscienza di essere noi a comandare il mezzo fotografico e non viceversa.
Questo non accade soltanto in fotografia, intendiamoci, ma in tanti altri campi, dalla videoscrittura che ha mandato in pensione le macchine da scrivere ai sistemi di rilevamento topografico perchè oggi "seni e coseni", angoli zenitali ed azimutali e tabelle logaritmiche non servono proprio più e il plotter restituisce una planimetria di rilievo memorizzata in campagna su un "data logger" che è in grado di gestire anche un alunno di terza media.
Torniamo alla Fotografia e al concetto che oggi tutti possono fotografare in modo dignitoso.
L'apetto tecnico risulta appiattito e livellato e che cosa resta su questo setaccio dalle maglie decisamente strette? Proprio quello che un tempo era necessario aggiungere alle conoscenze tecniche di base per trasformare uno schiacciadito in un fotografo, quella marcia in più che oggi più di ieri ha un peso determinante per far sì che una immagine qualunque diventi una fotografia giusta.
In altri termini la convinzione che oggi fotografare sia più facile è profondamente sbagliata perchè è proprio dall'annullamento della tecnica applicata che nasce la grande difficoltà.
La differenza la fanno, oggi molto più di ieri, proprio l'occhio e il cervello e quindi la selezione è più inclemente e netta o quanto meno più evidente.
Saluti
Rpo
" (dal Forum Leica)

Questo il pensiero del direttore editoriale.

Se poi volete dettagli sugli argomenti trovate una spiegazione molto esaustiva sui diagrammi mtf, cosa sono, come si leggono e quanto ci si puo' fidare. Ho trovato molto interessante anche l'articolo sul 40mm voigtlander, fino a poco tempo fa la casa era la sorella povera del mondo a telemetro, primo stadio per chi voleva risparmiare ma, escludendo il 15mm, sempre e comunque inferiore. Poi la cosina (alias voigtlander) assieme ad epson ha realizzato la RD-1 che pare una ottima macchina, matrimonio che e' durato poco per le divergenze con epson (citiamo ad esempio che cosina era contraria al monitor ribaltabile della rd-1 perche' troppo costoso). Ora cosina lavora con zeiss per la realizzazione della ziess-ikon nuova telemetro m-compatibile di zeiss che sembra buttare solide basi per un futuro digitale, altro passo importante per la firma giapponese, e questa recensione del 40mm f1.4 sembra confermare che voiglander stia davvero guardando lontano e voglia lasciare i panni della sorella povera per entrare a tutti gli effetti ed in modo importante nel settore dominato fino ad ora in modo incontrastato da leica.