Klein e il Cinema Fnac, Verona, dal 15 aprile al 16 giugno 04
Di mauro (del 16/05/2004 @ 21:48:29, in Mostre, linkato 1351 volte)
William Klein e il cinema
William Klein, ironico e divoratore
William Klein ha sovvertito il cinema, proprio come aveva rivoluzionato la fotografia con il suo libro su New York, nel 1956. La sua visione d’autore consiste nel prendere un argomento che conosce bene (la moda, i media, l’impegno politico) e nello smontarne i meccanismi attraverso la finzione. Come una bambola i cui meccanismi vengono messi a nudo per renderla ancora più bella. Spinge il tratto fino alla farsa, all’agitazione e alla propaganda politica. E’ sempre in anticipo, di uno o due decenni. Per ognuno dei suoi venti film, cerca uno stile adeguato. Qui ętes-vous Polly Maggoo? (1965-66) contiene fumetti, fiabe, farse grossolane, coreografia e prefigura le commedie grottesche della moda attuale. Klein fa a oltranza la caricatura degli appassionati e dei dittatori/dittatrici della moda. Poi si permette di essere stravagante, come la commedia americana della sua infanzia – con il principe azzurro da operetta che si innamora della foto di una star dei telefilm. Il suo approccio è ancora più caustico in Mister Freedom (1967-68), un pamphlet contro l`America–poliziotto del mondo. Disegnato e sceneggiato da William Klein, Freedom prefigura il Pop, con i suoi blu bianchi e rossi entrati nell’uso comune. Le riunioni accese del "movimento Freedom" ci danno un’anticipazione delle messe del Lepenismo ante litteram. William Klein se la prende con l’urbanizzazione selvaggia in Le couple témoin (1975-76) . Una piccola coppia lambda (André Dussolier e Anémone), viene posta sotto la sorveglianza di psico-sociologi strampalati e sadici, in un appartamento-campione. Klein prende in giro i fanatici del consumismo e fa scoppiare la coppia in base alla punteggiatura, in una scenografia bianca non sensica. Non c’è da stupirsi se André Dussolier si sia sentito "oggetto delle provocazioni" di Klein, cosa di cui lui era molto divertito.
I documenti-ritratto di Klein parlano di tre super-Negri, Muhammad Ali the Greatest, Eldrige Cleaver, Black Panther e The Little Richard story. Sono gli "Apriti Sesamo" della sua America. Cassius Clay, geniale pugile del Kentucky che si credeva chi sa chi, comprato come un cavallo da alcuni nobili, diventa due volte campione del mondo dei pesi massimi. William Klein lo segue, con passione ma senza adulazione, e restituisce l’immagine dell’atleta più famoso della Storia, con un’energia ed un respiro sconosciuti nel cinema di documentario. Il fatto è che Klein è avvezzo ai reportage e ha lo sguardo divoratore. Little Richard story è un’altra faccia dell`America, quella di un cantante rock che inizia una strada in declino e finisce per vendere Bibbie per due Evangelisti bianchi, esponenti del racket, che lo esibiscono e lo sfruttano. Sentendosi preso in giro, Little Richard lo pianta in asso e sparisce durante le riprese del film. Klein, senza perdersi d’animo, organizza un concorso per sosia di Little Richard, lancia un "Little Richard Day " senza Richard, filma il tutto e finisce il documentario senza il suo eroe. E’ straziante, ridicolo e commovente. Quanto a Eldrige Cleaver, Black Panther, ricercato dall’FBI e rifugiato ad Algeri, Klein lo filma per tre giorni e tre notti mentre declama un discorso illuminato sulla "nuova rivoluzione americana". Klein bracca con inquadrature sempre più ravvicinate un Cleaver che farnetica, tritura un coltello a serramanico e fuma. Se Muhammad Ali è un falso clown e un vero Messia, Cleaver è un falso Messia e un autentico svitato. William Klein sceglie di esprimersi con lo sport, il rock, la musica e i Messia. Su l’Oratorio di G-F Haendel, sta girando Le Messie. Dice: "Sarà Gesù + Charlot".
Claire Clouzot
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