Workshop di fotografia con Shobha in India
Di mauro (del 21/04/2008 @ 14:55:04, in WorkShop, linkato 2840 volte)
MOTHER INDIA
Workshop di fotografia con Shobha in India:
DALL’1 AL 10 FEBBRAIO 2009
Donne indù, musulmane, cattoliche, immigrate e intoccabili dei villaggi, donne professioniste, moderne turiste in bichini. Goa rappresenta l’india in un piccolo territorio. Tra immigrati che provengono da tutti gli stati dell’india, ognuno con le proprie tradizioni lingue e religioni, ricchi imprenditori indiani e turisti della classe media, Goa offre uno straordinario ventaglio delle diverse condizioni e stati sociali dell’india di oggi. stranieri che da tutto il mondo arrivano per business spiritaulità o ispirazione artistica, fanno di Goa non una bellezza da cartolina, ma un grande esperimento di convivenza cosmopolita, “masala” , come il misto di mille spezie con cui si condisce tutto.
Le donne sono le protagoniste. Sono le loro storie di disperazione, piccole conquiste , emancipazione e saggezza, lo specchio più interessante dello sviluppo indiano. Le immigrate vivono in sorte di slum tutt’intorno ai resort all’occidentale, che costruiscono ancora a mano, spaccando le pietre una ad una e portando i mattoni sulla propria testa, sull’asfalto e sui sentieri tra le risaie, indossano cavigliere, bracciali colorati e fiori tra i capelli. Donne professioniste lavorano fino tardi la sera, sono avvocati medici e giornaliste, imprenditrici. Tutte lottano quotidianamente per la propria emancipazione. Modernità e tradizione si fondono, culture diverse si incontrano: minigonna e sari, tacchi alti e piedi nudi dipinti di henne, mantra e musica trance. Le spiagge bianche chilometriche, le foreste di palme di Goa offrono pace per tutti. L’anima indiana vibra non appena si gira l’angolo della strada principale.
Shobha ha sempre rivolto il suo sguardo al mondo femminile e all’India, paese in cui trascorre la maggior parte della sua vita dall’età di diciotto anni. L’idea del workshop nasce proprio da questi due grandi amori. Nel 2008 il tema del workshop Mother India è stato la ricerca della bellezza nelle varie etnie e stati sociali ed è stato svolto da un gruppo di sole donne. Quest’anno il tema guida sarà la conquista dell’emancipazione della donna nella vita quotidiana, e il workshop sarà rivolto sia a uomini che a donne.
In dieci giorni sette fotografi racconteranno le donne indiane. Ognuno, secondo la propria creatività, sceglierà un punto di vista per realizzare il proprio progetto fotografico. Si lavorerà individualmente durante uscite fotografiche giornaliere, per ottenere, alla fine del workshop, sette diverse storie, sette diversi modi di raccontare le donne indiane.
Lo spazio di lavoro, al di fuori delle uscite individuali, è una grande casa portoghese con giardino a Candolim, Goa: un luogo ritirato e ideale per concentrarsi, a due passi dal mare e sotto una foresta di palme, ma allo stesso tempo vicino a tutto ciò che serve.
Lo spazio di lavoro comune e gli incontri di gruppo giornalieri, permetteranno di essere seguiti da Shobha in ogni fase di produzione e di confrontare il proprio lavoro con quello degli altri.
Organizzazione generale del workshop.
Durante il primo incontro, Shobha introdurrà al mestiere di fotografa, mostrerà alcuni dei suoi lavori, parlerà del linguaggio fotografico e di come nasce e si struttura un progetto.
Una giornata sarà dedicata ad un’uscita di gruppo durante la quale Shobha condurrà in un’esperienza di reportage in cui le donne sono protagoniste.
Si uscità da soli per individuare il progetto da seguire e la sera stessa si dovrà presentare un’idea o una serie di proposte.
Tutti i giorni, dalle 18 alle 20 (o in orari idonei al progetto) Shobha sarà disponibile, all’interno dello spazio di lavoro, per supervisionare tutte le fasi del lavoro e per selezionare le immagini.
Le sue assistenti aiuteranno per il lavoro di ricerca sul territorio e per qualsiasi problema tecnico. In via eccezionale sarà possibile essere accompagnare e assistite per una giornata. Ogni fotografa avrà una cartina stradale con indicati i luoghi di rilievo e riceverà tutte le informazioni utili. Il progetto sarà realizzato in modo autonomo e individuale quindi, soprattutto per quanto riguarda le uscite fotografiche, affittare uno scooter è la scelta migliore per avere la possibilità di muoversi agilmente. La scelta del mezzo è subordinata alle esigenze del progetto. Altre possibilità di spostarsi sono mototaxi (scooter guidato da un autista), mezzi pubblici, taxi rikshaw.
Dalla seconda parte del corso, un pomeriggio al giorno sarà dedicato a selezione ed editing, momenti fondamentali per la crescita di un fotografo e la nascita di un progetto: ogni fotografa avrà uno spazio all’interno della casa portoghese in cui concentrarsi e lavorare.
Il progetto finale dovrà essere accompagnato da un testo scritto, che potrà essere una didascalia, o un esempio di diario di viaggio.
A conclusione delle giornate di ripresa, ognuno riprenderà col video il proprio progetto, raccontandone un 24 ore. Il video sarà un esperimento, non occorre averne esperienza o esserne competenti. A differenza della macchina fotografica, non è obbligatorio che la videocamera sia in dotazione, potrà essere prestata dal centro mother india.
Il lavoro finale sarà inserito nel sito internet e con l’occasione, presentato a riviste o sottoposto a gallerie espositive.
Al momento dell’iscrizione, ogni fotografo riceverà una serie di suggerimenti per prepararsi al workshop e al viaggio in India.
SHOBHA, note biografiche
Shobha, fotografa palermitana, figlia di Letizia Battaglia, inizia a fotografare nel 1980 per il quotidiano di Palermo L’Ora. Le sue immagini ritraggono da sempre temi sociali e internazionali, con un’attenzione particolare verso il mondo femminile. Nel 1998 vince il World Press Photo con “Gli Ultimi Gattopardi”, un lavoro sulla nobiltà siciliana. Nel 2001 riceve il prestigioso riconoscimento Hansel Mieth Preis, con il reportage “Chiesa e Mafia”, insieme alla giornalista Petra Reski. Nel 2001 vince nuovamente il World Press Photo con il reportage sulla moda africana della stilista Oumou-Sy. Nello stesso anno è invitata al Festival Internacional de Fotografia Femeninos, a Madrid. Da diversi anni viaggia in giro per il mondo realizzando servizi per grandi testate come Geo, Park Avenue, Sunday Times, Die Zeit, Vanity Fair, Io Donna, Venerdì di Repubblica, Max, L’Espresso.
Nel 2006 ha concluso, con una mostra e l’edizione del libro “Storia d’amore”, un workshop con un gruppo di ragazzi down. Attualmente vive tra l’India e l’Italia. E’ rappresentata dall’agenzia Contrasto.
Per informazioni e prenotazioni:
motherindia@libero.it
Anna Bernasconi – Tel. Cell. 3396746218 – email: anna.bernasconi2@virgilio.it
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