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Simone Moro parte alla conquista del K3
Di mauro (del 08/01/2008 @ 14:29:57, in Canon, linkato 1439 volte)
Simone Moro parte alla conquista del K3
durante la stagione invernale
Domenica 30 dicembre Simone Moro partirà dall’Italia alla volta del Broad Peak (K3), 8047 metri nel Karakorum, in Pakistan, per tentare una sfida tra le più difficili: la conquista della vetta nella temibile stagione invernale
Solo otto su quattordici cime oltre gli 8000 metri sono state scalate durante l’inverno. Sette di queste furono conquistate da scalatori polacchi; l’ultima cima raggiunta in inverno, lo Shishapangma, 8027 m, fu scalata il 14 gennaio 2005 da Piotr Morawski (polacco) e dal nostro Simone Moro. Al momento, quindi, Simone Moro è l’unico scalatore non polacco in grado di conquistare le vette più alte nella stagione invernale, in condizioni climatiche difficilissime.
Sul videoblog www.canon.it/extremehd sarà possibile seguire in diretta l’avventura di Simone Moro alla conquista del K3 in pieno inverno, grazie anche al supporto di apparecchiature foto e video Canon che dovranno superare avversità ambientali estreme.
L’impresa, ideata e diretta da Simone Moro, scalatore bergamasco di fama mondiale, si propone di conquistare il Broad Peak, anche detto K3 di 8047 m, con il K2 una delle cime più conosciute della catena montuosa del Karakorum, in territorio pakistano. Una spedizione che si preannuncia per nulla semplice sia perché invernale sia perché il K3 è una montagna non facilmente prevedibile, con temperature a -50 gradi e venti a 240 km l’ora. Ritorno previsto a metà marzo 2008.
Test durissimo per Canon
Per la documentazione fotografica saranno utilizzate reflex e compatte digitali Canon, in modo da avere un’ampia scelta di strumenti, resistenti a urti e trattamenti tutt’altro che soft, in funzione della situazione e delle condizioni climatiche.
Sarà girato anche un reportage, un vero e proprio film, interamente realizzato con riprese ad alta definizione mediante videocamere Canon amatoriali e professionali di ultima generazione che, con il loro peso ed ingombro minimi, permettono il massimo delle prestazioni anche in condizioni tanto avverse.
Scattare immagini fotografiche e realizzare video di ottima qualità a temperature sottozero, che riducono anche del 90% l’efficienza delle batterie e influiscono negativamente sulla meccanica e la velocità di messa a fuoco delle macchine fotografiche, presuppone strumenti e tecnologia di livello estremo.
La spedizione invernale al Broad Peak e al K2 rappresenta, dunque, non solo per l’uomo, ma anche per le fotocamere e le videocamere Canon, un test severo che l’azienda giapponese sa di poter superare con la sua alta tecnologia.
WWW.CANON.IT/EXTREMEHD
Per far vivere a chiunque un’avventura tanto faticosa e al tempo stesso affascinante, la spedizione sarà raccontata giorno dopo giorno, “in diretta”, sul sito www.canon.it/extremehd con immagini e video. La piattaforma tecnologica multimediale che seguirà in tempo reale la scalata del K3 sarà interamente realizzata da RMG Connect. Simone disporrà invece di un’interfaccia strettamente funzionale dedicata all’upload dei dati oltre che di un software finalizzato all’ottimizzazione dei video per la fruizione via web. Quindi chiunque si collegherà al sito www.canon.it/extremehd avrà la possibilità di scaricare ogni giorno immagini e brevi video mozzafiato e vivere così questa esperienza in diretta.
Inoltre, attraverso un sistema di tracciamento satellitare aggiornato ogni 15 minuti, sarà possibile visualizzare il percorso di Simone Moro in 3D su Google Earth e nella Google Maps integrata al Blog.
SIMONE MORO
Con all’attivo più di 30 spedizioni alpinistiche sulle più alte e remote montagne del pianeta, Simone Moro è salito nove volte su una cima di 8.000 metri, di cui per ben tre volte sull’Everest. Ha nel suo bagaglio prime invernali, apertura nuove vie, cinque vette di 7.000 e di 6.000 metri. Oltre all’alpinismo di alta quota,  Moro è un arrampicatore su roccia e ghiaccio. Ha conseguito la medaglia d’oro al Valor Civile nel 2001 per un salvataggio di un alpinista inglese a 8.000 metri, motivo questo che gli è valso nel 2003 il premio Fair Play Trophy dell’UNESCO.