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Otto artisti interpretano “nell’aldilà dei pesci” di Chicca Gagliardo.
Di mauro (del 23/11/2006 @ 06:32:31, in Mostre, linkato 1654 volte)

Otto artisti interpretano “nell’aldilà dei pesci” di Chicca Gagliardo.
Al Mart di Rovereto un diverso  modo di leggere un libro di racconti


“Immagini dell’Aldilà”, nasce dall’idea di presentare un libro attraverso lo sguardo dell’arte, affidando a otto artisti la lettura del libro di racconti “Nell’aldilà dei pesci” di Chicca Gagliardo, edito da Ponte alle Grazie, e raccogliere la loro interpretazione.

 

Il risultato è una mostra a capitoli da vedere e leggere il 25 novembre 2006 alle 17.00 al Mart, Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto.
Non illustrazioni, ma opere ispirate alle storie e ai personaggi che popolano, in una dimensione onirica, la realtà di donne ossessionate dal mito della perfezione.
Il pubblico potrà così leggere il testo e poi “rileggerlo” attraverso lo sguardo di artisti che sono stati invitati pensando alla loro sensibilità per il racconto e alla tecnica usata. Così Rosa, la donna inghiottita dal vestito carnivoro, si annulla nel quadro di Alessandro Bazan per identificarsi in un corteo di abiti. E Chiara, che aspira alla passione perfetta, nell’opera di Paola Gandolfi ha un buco al posto del cuore.
Gli artisti invitati sono: Karin Andersen, Alessandro Bazan, Manuela Carrano, Alessandra Cassinelli, Fulvio Di Piazza, Arthur Duff, Paola Gandolfi, Velasco.

 

Il LIBRO
Nell’Aldilà dei pesci di Chicca Gagliardo (Ponte alle Grazie)
Un filo originale lega un racconto all’altro. Con il primo si entra nell’Aldilà dei pesci, ovvero nel mondo che si trova al di là del mare: il nostro. Dove vivono donne, anzi donnastre, che hanno potere, abiti d’alta moda, prodigiosi prodotti di bellezza, ambizioni smisurate, corpi perfetti, vite organizzate e sterili. Sono donne incapaci di amare, che pretendono, comandano, e  si condannano alla solitudine. In ognuna di queste storie, a un certo punto compare un elemento magico, spiazzante, che potrebbe farle uscire dalla gabbia in cui si sono rinchiuse, potrebbe dare una svolta alla loro vita. Ma saper guardare oltre, in un qualsiasi Aldilà, è un’impresa che richiede fantasia, coraggio, modestia, e anche pazienza.
Con stile onirico, elegante e di forte presa narrativa, Chicca Gagliardo dipinge ritratti dolci e amari, che ci restituiscono un’immagine perfettamente a fuoco di un certo mondo femminile contemporaneo: sono le nuove streghe che chiunque può incontrare.

 

L’AUTRICE
Chicca Gagliardo vive a Milano. Ha lavorato per molti dei più importanti giornali femminili, si occupa di cultura e costume. Con questo libro esordisce nel suo genere preferito, il racconto surreale. Sta scrivendo il suo primo romanzo.

 

GLI ARTISTI

Karin Andersen
Nata a Burghausen, in Germania, nel 1966, vive tra Bologna e Milano. Le sue opere (la tecnica più usata è la stampa lambda con rielaborazioni digitali e pittoriche) si caratterizzano per la presenza di affascinanti e futuribili esseri mutanti che si aggirano in scenari metropolitani e quotidiani. Possono sembrare umani-insetti, umani-alieni, esseri che comunque ribaltano le regole del nostro mondo antropocentrico.

Alessandro Bazan
È nato (nel 1966) e vive a Palermo. Il suo stile ironico, fortemente espressivo, richiama sia la tradizione della pittura di strada che il fumetto europeo e americano d’avanguardia. La complessità cromatica delle composizioni si basa volutamente su toni di difficile accostamento. La musica (specialmente jazz) entra spesso nelle sue storie che rivelano impietosamente i lati nascosti del quotidiano.

Manuela Carrano
Nata a Varese, vive e lavora a Milano. Inizia a impressionare su lino e tela le fotografie per poi intervenire col ricamo, la pittura e miriadi di spilli, simboli metaforici della precarietà umana. Nelle ultime esposizioni personali (tra cui Londra), il soggetto è “Il corpo perfetto” desiderato, sognato e tormentato da regole imposte da un meccanismo crudele che ci vuole giovani, belli e vincenti per sempre.

Alessandra Cassinelli
Vive e lavora a Milano. La difficoltà dei rapporti interpersonali sono da sempre al centro dei suoi video, delle fotografie, dei disegni. Affronta tematiche profonde che vanno dal rapporto malato con il cibo all’ossessione per il possesso alla solitudine, narrate con uno stile surreale, ironico e drammatico al tempo stesso.

Fulvio Di Piazza
Nato a Siracusa nel 1969, vive e lavora a Palermo. I suoi quadri sono stati spesso definiti l’opera di un Arcimboldo o di un Bosch contemporaneo. Ogni tela, magistralmente dipinta con la minuziosità dell’antica pittura fiamminga e un cromatismo acido, forma personaggi spiazzanti che racchiudono altri personaggi, storie visionarie che contengono infinite microstorie.

Arthur Duff
Nasce a Wiesbaden (Germania), da genitori americani, vive e lavora a Venezia. Gioca spesso con la trasposizione semantica delle parole che “intesse” nelle proprie installazioni, creando una specie di depistamento percettivo e ricettivo dei messaggi. Parole pregnanti, annodate lungo fili più o meno trasparenti, fungono non da quinte sceniche, bensì da eteree barriere. Con il suo lavoro ribalta il punto di vista: nell’osservare un bicchiere d’acqua o una stella, dice, ci separa la stessa vastità.

Paola Gandolfi
Vive e lavora a Roma. I suoi straordinari quadri metafisici rappresentano una dimensione parallela a quella della psicanalisi, le sue pennellate fanno emergere i nodi dell’identità, con particolare attenzione per l’inconscio femminile. Le protagoniste delle tele sono spesso donne contemporanee che hanno ereditato tutto lo spessore e il pathos delle eroine della tragedia greca.

Velasco
Nato nel 1960 a Bellano, sul lago di Como, vive e lavora tra Milano e Bellano. Disegna, dipinge e modella cemento e ferro. Scoperto come artista da giovanissimo dal critico  Giovanni Testori (che scrisse: «Non v’è nulla, in lui d’estetistico, nella scelta di cartoni, legni e fogli vecchi, usati, macchiati, smangiati, spesso disegnati da chissà quale altra e antica mano»), Velasco racconta paesaggi e persone con uno stile che riesce a registrare il centro dell’emozione.