Sono ritornato entusiasta dall'esperienza fatta a Portfolio in piazza e credo di aver imparato moltissimo. Probabilmente sapete che ho un rapporto contraddittorio con i forum, sono stato anche moderatore su IFotografi, partecipo a volte su Photo4U, ma la sensazione che mi rimane e' di non imparare nulla, di non crescere e soprattutto di non comunicare veramente. La sensazione forse e' piu' mia che di altri visto come vanno i forum, ma credo che dovreste partecipare ad un raduno che quello che si e' svolto a savignano quest'ultimo week end.
Ho visto ragazzi presentare portfoli bellissimi, tanto studio tanta attenzione. Erano vere e proprio mostre con un tema, non certo foto singole o accozzaglie di immagini raggranellate negli anni, erano progetti. Le stampe erano quasi tutte almeno 20x30 alcune stampate su carta baritata. Devo dire che non avevo mai visto dal vero queste stampe, ma ne avevo solo sentito parlare, ebbene la sensazione e' incredibile. La bellezza dei neri la leggibilita' che c'e' nelle zone d'ombra e' incredibile come anche la luminostita' dei bianchi.
A commentare le foto dei grandi come Guido Guidi, Edward Rozzo, Cristina Nunez ec... e tanta competenza, tempo e capacita' di comunicare ed insegnare.
La lettura era di circa 1/2 ora ma a volte anche molto di piu'. Gli stili diversissimi, chi piu' tecnico, chi piu' emotivo, chi piu' artistico, ma da ognuno la parola giusta. La frase capace di fulminarti e di aprire orizzonti nuovi e capace di cambiare il proprio lavoro drasticamente.
I partecipanti provenivano da tutta Italia, indice dell'alto livello che la manifestazione ha raggiunto.
Io sono rimasto folgorato da due personaggi molto diversi e riporto alcune frasi che mi sono trascritto, non le virgoletto perche' sono state riportate a memoria a qualche ora di distanza. Io le ho trovate istruttive molto anche per me, e credo che siano importanti per chiunque:
Rozzo
Quando si inizia e' normale cercare di usare degli effetti, come il cross processing, l'infrarosso, od altro perche' si e' sconosciuti e si vuole gridare, farsi notare. Anche la grana finche' si e' giovani e' bella, poi stufa.
Gli effetti si usano, anche photoshop ma non si devono vedere altrimenti il mezzo sovrasta il discorso.
Una foto non va bene all'80 percento e nemmeno al 90. Una foto o va bene o non va bene.
Il problema che la cultura ci confronta con i fotografi di una volta che per produrre 3 foto ci mettevano settimane. Ma erano capolavori. Oggi non c'e' il tempo, non c'e' più tempo ma il paragone e' rimasto lo stesso.
La figura umana deve fare qualche cosa, raccontare qualche cosa. La faccia l'espressione deve funzionare. Non basta @jinquadratura o la luce. E' questa la differenza con un professionista che ha tempo di aspettare il momento giusto. E se questo non viene o la faccia non va la foto si butta.
Lo sguardo segue dei percorsi e si deve guidare lo sguardo.
Effetto simile all'infrarosso si fa con il filtro verde.
La realta' non cambia, la realta' non e' fotogenica. E' qui la capacita' del fotografo di manipolarla, adattarla. Tutti i grandi fotografi manipolano ma per meglio farla capire.
Nunez
Un artista puo' dire quello che vuole. Deve anzi chiarirsi con se stesso.
Un progetto concluso vale sempre la pena. Aiuta a conoscere se stessi. Un progetto e' una cosa che chiede tempo deve essere preso poi ripreso deve fare arrabbiare e soffrire. E' qualche cosa di noi.
Tutto quello che si fa' ha un senso.
Bisogna guardare i grandi cosi' si capisce cosa e' la coerenza, un discorso portato avanti in ogni foto.
Un artista non puo' essere ambiguo, almeno se vuole diventare famoso.
Cio' che bisogna temere sono le paure. Il fare qualcosa per paura e' sbagliatissimo. Un artista deve essere libero di dire cio' che vuole e soprattutto libero dalle paure
Questi sono i due personaggi che piu' mi hanno colpito ed in particolare la capacita' di spiegare ed insegnare di Edward Rozzo (credo a questo punto che sarebbe bellissimo partecipare ad uno dei suoi workshop (tra l'altro ne terra' uno a breve di cui daro' notizia)).
Completando il quadro della manifestazione potevate vedere Beppe Bolchi aggirarsi a fare foto stenopeiche su polaroid (ed io che mannaggia non riesco a fare un polatransfer asciutto ed ho gia' buttato un sacco di soldi).
Interessanti le mostre, molto bella quella di Pesaresi (che amo) sono rimasto deluso da Basilico (che amavo) e soprattutto sono rimasto colpito dalla mostra di Carmelo Nicosia, bellissima (ho cercato il libro senza successo presso i vari stand).
Vari stand di Libri chiacchierati con i fotografi (qualche esempio? Berengo Gardin, Mario Cresci, Toscani...).
Una manifestazione davvero di alto livello. Complimenti a tutti.