Workshop
Luigi Erba
Origini della fotografia-fotografia come origine
Luigi Erba é nato a Lecco nel 1949 e le sue prime esperienze fotografiche risalgono agli anni settanta attraverso un paesaggio alpino, poi urbano, sempre fantastico e interiore, inventato, lontano da connotazioni topografiche ("posato il più lontano possibile" ).Negli anni ottanta comincia una ridefinizione visiva dell'esperienza concettuale ("Situazioni temporali") in nome di una interpretazione più lirica e individuale, basata sulla memoria, la percezione, riducendo i luoghi personalmente vissuti, decontestualizzandoli fino ad arrivare a segni vicini alla scrittura ("Sequenze temporali", "Ritrovamenti") e comunque sempre rimettendo in gioco il ruolo dell'immagine unica. Attraverso il suo "Concettualismo lirico", come é stato definito da Elena Pontiggia e Daniela Palazzoli, parallelamente (1987-1993 "Interfotogrammi") realizza un programma di riflessione metalinguistica sulla espressività del mezzo, approfondendo i concetti di simultaneità e relazione visiva, di progetto e casualità , metodo ed emozione, reale ed immaginario, conscio ed inconscio, che saranno la base sistematica per gli ulteriori sviluppi. In tale contesto la sua sequenza basata sul dittico, sempre in sede di ripresa, diventa polittico in una successiva estensi one con i "Polifotogrammi"e le attuali sequenze sul territorio, dove registra sullo stesso rullino segni, situazioni di luoghi vicini e lontani, realizzati in tempi diversi. Questo lavoro sul tempo e la ripresa dal 1995/96 ("Un luogo sull'altro") si pone in aperta polemica con la topografia del territorio e l'immagine analitica, verso una visione più libera, più sognante, viscerale, di riacquisizione dello stesso gesto del fotografare pur in una precisa metodologia di lavoro. La sua dialettica dei luoghi genera così degli spazi diversi nello scorrere fotografico della pellicola. Ancora in chiave linguistica ha interpretato l'opera di diversi artisti, tra cui, ultimamente delle incisioni di Luigi Bartolini. \par Parallelamente a questa ricerca lavora sul territori o prealpino lombardo, riassemblando linguisticamente immagini di memoria, di sogno con una valenza antropologica (ad esempio, con l'Associazione Amici di Morterone, sul vecchio nucleo di Frasnida) Si occupa anche di storia della fotografia e ha pubblicato , tra gli altri, un libro sul pensiero e la lettura fotografica ("Nel ripostiglio dell' Immaginario").
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