FOTOGRAFIA TECNICA E SCIENTIFICA
Di Roberto Piero Ottavi
Dal Leicaforum (http://www.leica-italia.it/cgi-bin/forum/elenco.asp?page=2&order= ) in vari capitoli (ognuno con il suo riferimento)
Capitolo 5
http://www.leica-italia.it/cgi-bin/forum/oggetto.asp?id=4509&ins=1
Eccoci arrivati alla quinta puntata della mia mini trattazione storico-informativa su quanto la Ernst Leitz inventò per la fotografia scientifica.
Eravamo rimasti al PLOOT e da qui riprendiamo:
Il PLOOT veniva usato in tutte le applicazioni a microscopio ma non soltanto.
E' il caso del set chiamato OAKTO che era destinato alla fotografia degli occhi.
Si trattava di una base sulla quale era fissata una staffa ovale delle dimensioni medie del viso e munita di un supporto per il mento regolabile in altezza micrometricamente per mezzo di una cremagliera.
Un'altra cremagliera su ingranaggio dentato elicoidale ne permetteva lo spostamento laterale in modo da poter centrare esattamente la pupilla.
Dall'altra parte del basamento era fissata una base in ghisa anch'essa regolabile su cremagliere sulla quale era fissato il PLOOT sul quale si montavano la Leica e l'ottica.
Il set era così costituito:
-1 Appoggia testa con lastra di alluminio regolabile micrometricamente (XADEE)
-1 Supporto a coda di rondine per cavalletto (XBEET)
-1 Cassetta reflex con 2 lenti per ingrandimento e doppio scatto flessibile (PLOOT)
-1 Leica III con 1 caricatore metallico , senza obiettivo , cromata (LYDRO CHROM)
-1 Obiettivo Elmar 9 cm f/4 (ELANG)
-1 Obiettivo Elmar 5 cm f/3,5 (ELMAR)
-3 Anelli di prolunga 1:2 , 1:1,5 , 1:1 (ZROOK)
-1 Lampada "Monia" su stativo con lente di illuminazione regolabile (BEECH)
-1 Diaframma regolabile da applicare alla lampada Monia (DEEMH)
-1 Trasformatore regolabile per 110-220 Volt (REDIX)
In effetti il sistema era modulare e si prestava di volta in volta all'allestimento dei vari set specialistici dedicati a questa o a quell'applicazione.
In catalogo Leitz erano pertanto presenti numerose varianti ma il cuore del sistema era sempre costuituito dalla cassetta reflex PLOOT come nel caso del "dispositivo reflex per operazioni chirurgiche" che era in catalogo con la sigla OALVO ed era costituito dal "solito " PLOOT" , la solita Leica III , il solo Elmar 9 cm , gli anelli già forniti con OAKTO appena descritto ,ed un treppiede pieghevole in legno (FOWII) con piatto di appoggio inclinabile grazie ad una robustissima testa a sfera (KGOON).
Nelle sale operatorie finalmente si potevano scattare fotografie sia dall'alto che andando vicino agli organi interessati all'operazione sfruttando l'illuminazione senza ombre del sistema di lampade normalmente utilizzato durante gli interventi.
Venne poi proposto un sistema costituito da una colonna verticale montata su una base in ghisa sulla quale poteva scorrere un'altra colonna orizzontale che permetteva di montare il PLOOT e la Leica in posizione molto disassata lateralmente rispetto alla colonna di supporto.
Questo sistema si chiamava "dispositivo reflex per prese macroscopiche e prese a breve distanza" ed era in catalogo con la sigla telegrafica (OANZO).
Una menzione particolare merita il "microscopio capillare con dispositivo di illuminazione ultra opaco ed aggiunta micro per prese capillari" (ebbene sì , questa era la descrizione originale del set) che era in catalogo con la sigla OASKO ed era così composto:
-1 Appoggiatesta con lastra in alluminio (XADEE)
-1 Parte superiore del microscopio dello stativo UE con regolazione rapida (CAYEE)
-1 Dispositivo ultra opaco da applicare al tubo del microscopio (XCHEE)
-1 Acromatico UO 22x1 con condensatore anulare (ALEEQ)
-1 Dispositivo di illuminazione a basso voltaggio (XDEER)
-1 Trasformatore 110-220 Volt regolabile con amperometro (REDYX)
-1 Aggiuntivo micro con cannocchiale laterale ed oculare da applicare al microscopio (MIKAS)
-1 Leica III con 1 caricatore metallico ,senza obiettivo , cromata (LYDRO CHROM)
-1 Scatto con vite d'arresto (FINOT)
-1 Scatto automatico ( CALOS)
Continua....
Saluti
Rpo