CAOS AMERICANO
Nel cuore della crisi: Afghanistan e Iraq 2002-2004
Formato 16x20
Pagine 230
Fotografie di Paolo Woods
(85 fotografie bianco e nero)
Testo di Serge Michel
L’America applaude quelli che combattono
per la libertà e l’indipendenza,
ma non andrà all’estero
alla ricerca di mostri da distruggere
(John Quincy Adam Sesto presidente degli Stati Uniti, luglio 1821)
Caos americano pubblicato da Contrasto, è lo straordinario diario di quattro lunghi viaggi del fotografo Paolo Woods e del giornalista Serge Michel in Afghanistan (primavera 2002 e novembre 2003) ed in Iraq (marzo 2004 e aprile-maggio 2004). Come raccontano in un’accurata indagine giornalistica le eccezionali fotografie in bianco e nero di Woods insieme al testo di Serge Michel, nei due paesi la folgorante vittoria iniziale delle truppe americane non ha affatto instaurato la pace.
Serge Michel e Paolo Woods hanno compiuto un primo viaggio in Afghanistan nella primavera del 2002 in un paese “segnato dalla speranza del primo anno senza guerra e dai paesaggi verdi per l’effimera primavera afghana”. Lungo il loro periplo di 3000 chilometri hanno visto il paese ritrovare la speranza dopo la caduta dei taleban, hanno sentito parlare del ritorno dei rifugiati, della fine della siccità, di matrimoni e ricostruzione. Ma già durante il loro secondo viaggio, nel 2003, il caos aveva ripreso il sopravvento: ”Più prudenti, spesso camuffati, abbiamo ripercorso lo stesso giro. Nel Sud del paese immensi territori erano abbandonati ai taliban dalla comunità internazionale. Nel Nord i signori della guerra avevano ricominciato le loro lotte fratricide”.
Dopo il viaggio in Afghanistan, nella primavera 2004 Serge Michel e Paolo Woods hanno risalito le pericolose strade irachene che da Bassora portano a Mosul.
L’Afghanistan, come dicono gli autori nell’introduzione, era stata una deviazione di cui la Casa Bianca avrebbe fatto volentieri a meno, la vera ossessione dell’America era l’Iraq di Saddam Hussein, un conto rimasto in sospeso da quando nel 1991, Bush padre si era limitato a liberare il Kuwait senza eliminare Saddam. In Iraq l’esercito americano ha creato il caos fin dal suo arrivo: ha lasciato mano libera ai saccheggiatori o, peggio li ha favoriti perché contribuivano, secono loro, a distruggere i simboli del potere di Saddam. Ha rimosso i baathisti e a peggiorare le cose, ha sciolto l’esercito regolare, che era in gran parte ostile a Saddam prima di rivoltarsi contro gli americani.
Michel e Woods nel corso del loro viaggio, hanno trovato un paese dilaniato dall’odio: ”Contro gli americani, accusati di voler fare a pezzi il paese. Contro gli ex servitori di Saddam, colpevole di trent’anni di crimini. Contro e tra gli sciiti, i curdi e i sunniti, tre gruppi costretti a coabitare in un paese che i Britannici hanno formato nel 1920 per mettere insieme alcuni campi petroliferi”. Con Caos americano, una straordinaria immersione in due paesi in guerra, Serge Michel e Paolo Woods ci fanno comprendere appieno come con l’intervento americano in Iraq i due paesi, Iraq e Afghanistan, finiscano per somigliarsi, tristemente. Ci fanno capire in che modo gli americani abbiano vinto la guerra ma stiano per perdere la pace. In che modo, invece di rendere il mondo più sicuro, stiano fabbricando i nemici di domani. In che modo la Pax americana si sia trasformata in un Caos americano.
Serge Michel, reporter di 35 anni, ha lavorato nell’ex Unione Sovietica, in Europa dell’Est e in Medio Oriente. Vincitore del premio Albert-Londres nel 2001, è stato corrispondente da Teheran e quindi dai Balcani.
Paolo Woods, 34 anni, è fotoreporter. Ha viaggiato ripetutamente in Iran, Iraq, Pakistan e Afghanistan. I suoi reportage sono stati pubblicati da svariate testate internazionali e sono stati esposti in diverse mostre.