E' probabile che questa enorme massa di immagini abbia finito col costruire un muro insormontabile piuttosto che un ponte, tra noi e il reale.
E' possibile anche che la fine imminente della fotografia analogica a favore delle immagini digitali, che inevitabilmente fanno perdere alla fotografia il suo prestigio di documento, di traccia del reale , finiranno col cambiare la ragione e il senso stesso del fotografare.
Già l'enorme diffusione dei telefonini che fanno foto ha trasformato il fotografare da consapevole scelta di istanti significativi da ricordare in gesto compulsivo di effimero appunto della quotidianità, da cancellare subito dopo. Immagini usa e getta, tempo usa e getta, come tutto il resto.
Forse non ci interessa più la fotografia come sfida al tempo ed esercizio di memoria. Forse quello che sempre di più chiederemo alla fotografia digitale e ai computer saranno immagini finzione di vite che non abbiamo vissuto e fingeremo di aver vissuto.
In definitiva, anche la chirurgia plastica, figlia del ritocco fotografico, è un tentativo di fermare il tempo.
Di mauro (del 14/01/2008 @ 13:56:11, in Nikon, linkato 1395 volte)
Prendo la serie di articoli che la rivista FOTOgraphia di Maurizio Rebuzzini ha dedicato ai 90 anni Nikon.
Salto solo l'ultimo articolo che non era altro che un redazionale sulle ultime digitali.
Posso non condividere in toto l'entusiasmo e soprattutto chi dice che anche la piu' piccola digitale ha qualche cosa di professionale, perche' (prove alla mano) non e' vero, ma comunque in un'ode come questa ci sta un po' tutto.
L'inserto e' corposo.