L'editoriale:
Il titolo dell'affascinante libro di Francesco Alberoni mi pare calzare in modo quasi perfetto con il tipo di rapporto che ognuno di noi ha con la Leica e che ci differenzia profondamente. E' forse infatuazione momentanea che vede la sua origine nel sottile piacere di passeggiare con una bella donna accanto e nella mera soddisfazione di essere notati oppure è il risultato di un innamoramento, di una cotta adolescenziale che non fa vedere niente altro che lei ma che solitamente finisce con la stessa rapidità con cui è scoppiata oppure ancora è amore, quello vero, quello che nasce proprio quando l'irrazionalità del primo è scemata lasciando progressivamente il posto ad un sentimento meno infuocato ma più solido, forse meno impetuoso ma certamente più maturo? Può anche darsi che il paragone sia coraggioso ma se ci pensiamo bene non è poi così azzardato come potrebbe sembrare a prima vista. Quanti di noi, venuti a conoscere la leggenda Leica si sono precipitati a comperarla nella convinzione che le loro immagini sarebbero state sicuramente più belle se scattate con una M6 e invece la perfezione dello strumento ha soltanto ingigantito la loro mediocrità fotografica? Quanti invece portano con falsa disinvoltura la loro domenicale ed immeritata Leica appesa ad una spalla esattamente come portano al polso il loro pacchiano Rolex d'oro soltanto perchè non hanno ancora imparato a riconoscere ciò che è da ciò che serve soltanto ad apparire? Quanti, spento il fuoco di un sentimento forte ma breve, hanno cercato motivazioni tecniche per mentire a sé stessi e non riconoscere di non essere semplicemente ancora pronti per uno strumento decisamente superiore? Quanti invece, aiutati forse da quella maturità che spesso soltanto l'età ci regala, hanno saputo trasformare l'infatuazione in amore vero, l'innamoramento in un rapporto di totale fiducia e di profondo rispetto? Quanti hanno saputo essere fedeli alla propria compagna anche se continuamente tentati da nugoli di elettroniche diavolerie anche quando le prime rughe sono comparse sul suo corpo e quanti invece hanno ceduto alle tentazioni di qualche cosa di nuovo? Chi non è mai stato tentato scagli la prima pietra ma chi ha abbandonato qualche cosa, chi ha rinunciato troppo velocemente, non credo potrà mai gustare la profonda soddisfazione che deriva dall'aver saputo resistere e dal rendersi conto soprattutto che ne è valsa assolutamente la pena. Ognuno di noi è certamente libero di fare le proprie scelte ma ogni volta che leggo una inserzione di vendita di una Leica, ogni volta che ne vedo una praticamente inusata esposta in una vetrina mi viene da pensare ad un tradimento o ad una sconfitta perchè, non sempre ma molto spesso, significa che l'innamoramento non è riuscito a diventare amore e certamente mai per colpa della macchina.
Roberto Piero Ottavi
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