%> dBlog - BACKSTAGE - foto Francesca Bertolini
 

Cartier-Bresson esaminava le foto "alla sua maniera" e cioe' capovolte per controllarne la struttura compositiva.

_

Cerca per parola chiave
 


Titolo
Agfa (2)
Alpa (3)
Argus (1)
Canon (101)
Casio (8)
Concorsi Fotografici (111)
Contax (3)
Epson (18)
FOTOgraphia (23)
Foveon (1)
Fujifilm (20)
Hasselblad (9)
HP (2)
Immagini (5)
Incontri (119)
Jenoptik (1)
Kodak (24)
Konika Minolta (26)
Kyocera (6)
Leica (81)
Libri (25)
Link (40)
Mail-Art (4)
Mamya (7)
Minox (9)
Mostre (367)
Nikon (110)
Olympus (71)
Panasonic (6)
Pentax (53)
PhaseONE (2)
PinHole (16)
Plustek (1)
Polaroid (13)
Praktica (4)
Promozioni (6)
Ricoh (5)
Rollei (7)
Samsung (2)
Sanyo (1)
Sharp (1)
Sigma (18)
Sinar (2)
Software (71)
Sony (10)
Tamron (5)
Tutorial (11)
Varie (247)
Vivitar (1)
Voigtlander (7)
WorkShop (71)
ZEISS (11)

Catalogati per mese:
Febbraio 2004
Marzo 2004
Aprile 2004
Maggio 2004
Giugno 2004
Luglio 2004
Agosto 2004
Settembre 2004
Ottobre 2004
Novembre 2004
Dicembre 2004
Gennaio 2005
Febbraio 2005
Marzo 2005
Aprile 2005
Maggio 2005
Giugno 2005
Luglio 2005
Agosto 2005
Settembre 2005
Ottobre 2005
Novembre 2005
Dicembre 2005
Gennaio 2006
Febbraio 2006
Marzo 2006
Aprile 2006
Maggio 2006
Giugno 2006
Luglio 2006
Agosto 2006
Settembre 2006
Ottobre 2006
Novembre 2006
Dicembre 2006
Gennaio 2007
Febbraio 2007
Marzo 2007
Aprile 2007
Maggio 2007
Giugno 2007
Luglio 2007
Agosto 2007
Settembre 2007
Ottobre 2007
Novembre 2007
Dicembre 2007
Gennaio 2008
Febbraio 2008
Marzo 2008
Aprile 2008
Maggio 2008
Giugno 2008
Luglio 2008
Agosto 2008
Settembre 2008
Ottobre 2008
Novembre 2008
Dicembre 2008
Gennaio 2009
Febbraio 2009
Marzo 2009
Aprile 2009
Maggio 2009
Giugno 2009
Luglio 2009
Agosto 2009
Settembre 2009
Ottobre 2009
Novembre 2009
Dicembre 2009
Gennaio 2010
Febbraio 2010
Marzo 2010
Aprile 2010
Maggio 2010
Giugno 2010
Luglio 2010
Agosto 2010
Settembre 2010
Ottobre 2010
Novembre 2010
Dicembre 2010
Gennaio 2011
Febbraio 2011
Marzo 2011
Aprile 2011
Maggio 2011
Giugno 2011
Luglio 2011
Agosto 2011
Settembre 2011
Ottobre 2011
Novembre 2011
Dicembre 2011
Gennaio 2012
Febbraio 2012
Marzo 2012
Aprile 2012
Maggio 2012
Giugno 2012
Luglio 2012
Agosto 2012
Settembre 2012
Ottobre 2012
Novembre 2012
Dicembre 2012
Gennaio 2013
Febbraio 2013
Marzo 2013
Aprile 2013
Maggio 2013
Giugno 2013
Luglio 2013
Agosto 2013
Settembre 2013
Ottobre 2013
Novembre 2013
Dicembre 2013
Gennaio 2014
Febbraio 2014
Marzo 2014
Aprile 2014
Maggio 2014
Giugno 2014
Luglio 2014
Agosto 2014
Settembre 2014
Ottobre 2014
Novembre 2014
Dicembre 2014
Gennaio 2015
Febbraio 2015
Marzo 2015
Aprile 2015
Maggio 2015
Giugno 2015
Luglio 2015
Agosto 2015
Settembre 2015
Ottobre 2015
Novembre 2015
Dicembre 2015
Gennaio 2016
Febbraio 2016
Marzo 2016
Aprile 2016
Maggio 2016
Giugno 2016
Luglio 2016
Agosto 2016
Settembre 2016
Ottobre 2016
Novembre 2016
Dicembre 2016
Gennaio 2017
Febbraio 2017
Marzo 2017
Aprile 2017
Maggio 2017
Giugno 2017
Luglio 2017
Agosto 2017
Settembre 2017
Ottobre 2017
Novembre 2017
Dicembre 2017
Gennaio 2018
Febbraio 2018
Marzo 2018
Aprile 2018
Maggio 2018
Giugno 2018
Luglio 2018
Agosto 2018
Settembre 2018
Ottobre 2018
Novembre 2018
Dicembre 2018
Gennaio 2019
Febbraio 2019
Marzo 2019
Aprile 2019
Maggio 2019
Giugno 2019
Luglio 2019
Agosto 2019
Settembre 2019
Ottobre 2019
Novembre 2019
Dicembre 2019
Gennaio 2020
Febbraio 2020
Marzo 2020
Aprile 2020
Maggio 2020
Giugno 2020
Luglio 2020
Agosto 2020
Settembre 2020
Ottobre 2020
Novembre 2020
Dicembre 2020
Gennaio 2021
Febbraio 2021
Marzo 2021
Aprile 2021
Maggio 2021
Giugno 2021
Luglio 2021
Agosto 2021
Settembre 2021
Ottobre 2021
Novembre 2021
Dicembre 2021
Gennaio 2022
Febbraio 2022
Marzo 2022
Aprile 2022
Maggio 2022
Giugno 2022
Luglio 2022
Agosto 2022
Settembre 2022
Ottobre 2022
Novembre 2022
Dicembre 2022
Gennaio 2023
Febbraio 2023
Marzo 2023
Aprile 2023
Maggio 2023
Giugno 2023
Luglio 2023
Agosto 2023
Settembre 2023
Ottobre 2023
Novembre 2023
Dicembre 2023
Gennaio 2024
Febbraio 2024
Marzo 2024
Aprile 2024
Maggio 2024
Giugno 2024
Luglio 2024
Agosto 2024
Settembre 2024
Ottobre 2024
Novembre 2024

Gli interventi più cliccati

Ultimi commenti:
Good things always m...
04/12/2010 @ 02:47:46
Di coach stores
prima ancora di sceg...
04/12/2010 @ 01:23:27
Di air jordans
You don’t give the p...
02/12/2010 @ 07:34:18
Di Air Jordan 3

Titolo
_____________________


Se vuoi sapere qualche cosa di piu' su tutte queste riviste o vuoi esprimere la tua opinione clicca QUI

Titolo

_


PhotoBIT - Sito Eccellente all'Italian Web Awards 2004


Vedi tutte le promozioni

Tutorial

Esposimetro e grigio-medio
La Composizione Fotografica
Conversione in B/N
Uso e calibrazione dell’esposimetro kiev 88
Problemi di avanzamento frame con Kiev 88 (parte in inglese)
Fotografia Stenopeica o Pinhole
Fotografare senza esposimetro
Grazie a Marco Scarpelli ora anche il manuale della Kiev88 e la guida a cosa fare e non fare con la russa.

Non siete ancora stanchi? Leggete:LEICA REFLEX: Luci e ombre di una principessa che non divenne regina.” , " LEICA M la saga senza fine" i fondamentali scritti su leica di Sante Castignani ora arricchiti da un nuovo articolo sulle ottiche Voigtlander: "Voigtlander al Microscopio".

"Le ottiche EF Autofocus di Canon" di Pino Caprio

Aggiungo qualche risorsa anche per i felici possassori della HOLGA
Da Lomography: Manuale Italiano ed utilizzo di film 35mm.
Da Polaroid: Rendere piu’ luminosa la holga, concise, Holder instructions + Piu’ qualche mia disavventura con i film tipo 80 di polaroid - Manuale della LOMO LC-A in inglese - sempre in inglese potete trovare qui i manuali della gloriosa polaroid SX70 e della Automatic Land Camera 250 questa selezione fa parte del sito orphan cameras sul quale potete trovare davvero tanti libretti di istruzione per tutti i gusti. Ovviamente e' giusto ricordare anche il link ufficiale Polaroid dove trovare alcuni manuali. Segnalo ancora sempre per gli appassionati polaroid il video edito da Freestyle (trovate il link sotto) sulla realizzazione di un Polaroid Image Transfer ed uno sulla manipolazione delle polaroid SX-70 (Purtroppo Polaroid ha annunciato la chiusura della produzione di film SX-70, per chi vuole provare questa tecnica occorre affrettarsi e ricordate che non e' necessaria una Camera Sx-70 ma se posizionate un filtro neutro +2 stop davanti all'esposimetro potete usare i film Sx-70 anche su normali camere 600!!!!!).

E poi ancora:


Link Fotografia:

Fotografia e Informazione
Lens Performance
Lens Performance RAW Data
FreeStyle
Holga.net
ItalSystem.it
Roberto Piero Ottavi
Mauro Fiorese
Gruppo Polaser
Maurizio Galimberti
Paolo Gioli
Massimo Stefanutti
FotoInScatola
Fotografia Anni 30
Gruppo Rodolfo Namias
Polanoid
h0lg4
Found photography
Guida Usato Fotografico

d.r.fotografia - black'n white photography
TuttoFoto
9Cento
Fotomatica
LINK



Ci sono 4649 persone collegate


 

...

Design by

Roberto Marone

powered by dBlog CMS ® Open Source

\\ Home di PhotoBIT : Articolo
BACKSTAGE - foto Francesca Bertolini
Di mauro (del 28/11/2005 @ 12:22:50, in Mostre, linkato 1743 volte)

Officine Fotografiche - Associazione Culturale - Via Casale de Merode 17A Roma

BACKSTAGE - foto Francesca Bertolini

Dal 3 al 13 Dicembre Inaugurazione il 3 Dicembre ore 17:30 Ore 18:30 incontro con l'autrice Ingresso libero Dal Lun al Ven 16:00-19:30 Sab. 10:00 13:00

Backstage. Fotografie di Francesca Bertolini La moda, le sfilate, la fotografia della moda, un immaginario ben definito e cristallizzato in una serie di luoghi comuni fatti di fascino, successo, profumo di soldi e bellezza a piene mani. Un immaginario sovraccarico, saturato da una sorta di cortocircuito percettivo: la moda come struttura collettiva di modelli dell'apparire, la sua apparenza, la sua immagine, come diffusione collettiva, pubblicitaria, ma non solo, di modelli, infine di merce che ha la sua ragione ultima nell'essere (per citare Jean Baudrillard) simulacro allo stato puro, simulacro di altri simulacri che vi si specchiano. Questo lavoro fotografico di Francesca Bertolini si colloca, apparentemente, entro questo sistema, ma il senso della sua intensa sequenza sembra proprio quello di desaturare questo immaginario, di entrarvi con un nucleo di riflessione che rileva le pause, i rallentamenti, che dichiara una distanza dal luogo comune. Lo spazio temporale individuato dalle foto è in un interstizio particolarmente significativo: dopo il progetto dell'immagine coordinata (l'abbigliamento, gli accessori) e prima della sua uscita pubblica, nella contratta scena della sfilata. Sappiamo della sfilata: un percorso di poche decine di metri dalla scenografia e dall'allestimento sonoro accurati, in cui il montaggio dei gesti, delle soste, la cadenza dei passi svolgono una sintassi audiovisiva, un montaggio delle attrazioni, verrebbe da dire, dalle regole ferree, a cui è sottesa una calcolata, misurata regia, al di là delle attribuzioni di trasgressività ed eccesso che ogni tanto vengono sparse come incenso. Quindi -e questo accade con più evidenza dagli anni Ottanta del Novecento in avanti- il racconto audiovisivo della moda passa attraverso ritmi incalzanti, montaggio spezzato e giocato su contrapposizioni di campo violente, tra dettaglio e figura. Questa è la scena, lo spazio esterno e pubblico.Francesca Bertolini svolge invece il suo racconto in uno spazio escluso allo sguardo pubblico, quello della preparazione e della composizione dell'immagine complessiva. Può farlo perché collabora lei stessa, professionalmente coinvolta, alla realizzazione della sfilata, e questo spiega in parte perché le sue inquadrature sono visibilmente frutto di una forte complicità tra lei e i soggetti della sua fotografia coinvolti, come lei, in un lavoro collettivo; vi sono però altri motivi, più determinanti. E'bene infatti tenere presente una formazione complessa, una laurea in lettere classiche e poi studi di fotografia che integrano in modo esemplare (purtroppo tanto raro nel nostro Paese) la ricerca storica e teorica e la pratica produttiva: ha curato importanti antologie di scritti di grandi fotografi come Paolo Monti e Alfredo Camisa, ha studiato e praticato réportage, esposto e pubblicato diversi lavori fotografici originali. In particolare due di questi hanno tratti di un certo interesse in relazione al presente lavoro. In Sotto il prossimo (pubblicato nel 2003, con un testo di Vasco Ascolini) si svolge il racconto in un luogo privo di avvenimenti e tradizionalmente escluso alla presenza femminile: la bottega di un barbiere, luogo assolutamente maschile dove i gesti sono sempre uguali a se stessi e probabilmente anche le chiacchiere, e la fotografa vi si introduce con delicatezza e sguardo avvolgente (da notare la differenza con le scandite sintesi ironiche, di plasticità un po'surrealista di un'altra fotografa reggiana, Laura Sassi, in un lavoro analogo di qualche anno fa) che ruota attorno allo spazio, lambisce oggetti, corpi, dettagli in una ricognizione vivida del luogo, interessante forse anche sociologicamente, ma priva di ogni protervia classificatoria. In Ancora ieri (2004, si avvale di un testo di Massimo Mussini) si muove ancora in un luogo recluso, quello di un convento di religiose, reso come per movimenti di camera attorno ai corridoi, alle luci che filtrano dalle imposte, scivolando poi nello spazio esterno (nel precedente lavoro l'esterno era presente con incisivi suggerimenti, riflessi in uno specchio, la luce abbacinante dall'ingresso a cui si contrappone l'accogliente ombra estiva della bottega) che si articola nelle aule scolastiche e poi nell'aria aperta, animata dal giocare dei bambini.Un raccontare per immagini, quindi, che sembra partire dall'esplorazione di spazi e tempi appartati, esclusi ad uno sguardo “generico” (se non con le chiavi solite del luogo comune) e partire quindi anche da una sfida sottile: riuscire a legittimare il proprio sguardo che sarà -in un attimo- sguardo collettivo entro confini protetti, e poi risarcire dell'intrusione con una capacità narrativa che faccia giustizia dei luoghi comuni. Trovare nella fotografia, infine, l'occasione di un rapporto umano. Troviamo poi alcuni luoghi del raccontare che tornano, forse alcuni stilemi che organizzano opposizioni significative: gli specchi che rimandano orientamenti diversi e immagini indirette, mediate, e le immagini doppie, per coppie a volte di falsa simmetria, l'opposizione tra interno ed esterno o l'interno che ricava la sua qualità intima da una tensione percepibile rispetto al “fuori”, l'opposizione palpabile tra silenzio e rumore.La preparazione della sfilata è un lavoro complesso, dura diversi giorni in un luogo appartato coinvolgendo una decina di persone. Si tratta di assemblare abiti e accessori e coordinarli alle modelle, organizzare una sequenza di uscite in cui vanno calcolati al millimetro i tempi, i cambi, in un continuo aggiustamento per approssimazione che coinvolge i vestiti e gli accessori, le acconciature e il trucco delle modelle. Lo spazio è luminoso e sembra determinato da un'ossessione concentrata e moltiplicata dello sguardo. Ogni scelta deve essere immediatamente discussa e verificata dal gesto estraniante dell'immagine allo specchio, dello scatto di Polaroid che servirà poi per formare una sorta di story board nello spettacolo conclusivo delle uscite. Le modelle assolvono il loro compito perdendo via via in corporeità e fisicità, divengono surreali manichini.In questo passaggio la sequenza scivola discretamente dal réportage di ambiente alla foto quasi astratta, con la doppia immagine scandita dai piani di uno specchio. Qui è stato forse utile, all'autrice, prendere mosse dal versante più metafisico della fotografia di teatro di Vasco Ascolini, ma asisstiamo ad uno spostamento significativo: questa è una foto di matrice surrealista, potrebbe essere di Man Ray o di Florence Henri, e di estrema sapienza è il taglio con le due figure, i due simulacri, addossati ai margini del quadro scandito come quadrato sulla destra, e la parte centrale modulata di tenui passaggi di luce che isolano la doppia presenza del singolo corpo. Non un'immagine del punto alto della recitazione come usa nella foto scenica, ma quasi il suo speculare opposto: foto della pausa, dell'interstizio vuoto di tempi e spazi. Poi si torna sulle immagini del lavoro, dei suoi oggetti e segni di attenzione concentrata, e il racconto subisce un'ulteriore deviazione. Questo appartamento ad un certo punto smette di essere raccontato come luogo solo funzionale e diviene un luogo abitato: non è solo la tazza di caffè, ma anche l'evidenza delle pause, il guardarsi attorno e i vuoti nell'azione. A tratti potrebbe essere uno dei luoghi d'attesa, una delle sale d'aspetto di stazioni e aeroporti che queste ragazze conoscono benissimo, dove si mangia un panino leggendo una rivista. Si avverte (Francesca Bertolini lo rende in modo ellittico, senza denunce facili e urlate, ma ugualmente efficace) una curiosa omologia tra questo spazio privo di luogo (un appartamento abitato ma non una casa, nessuno qui dispone del proprio tempo se non in vista di uno scopo finale, che resterà fino alla fine fuori campo) e questi corpi la cui funzione qui è quella di essere intercambiabili al massimo grado. Divenire degli Ultracorpi. Francesca Bertolini intraprende poi un percorso nella direzione opposta e stringendo sui dettagli (un'acconciatura, i gesti del maquillage, quello che dovrebbe omologare i volti in vista dello spettacolo finale) riesce a rilevare la bellezza sotto la maschera in costruzione, e spesso è annodata proprio al gesto del lavoro cosmetico. Si sfiora un occhio (ancora un sussulto surrealista, tra Man Ray e Un chien andalou) e sentiamo complicità, la sentiamo anche nella fotografa che in un primo piano trova una fisiognomica intensa, capace di forare strati di trucco e di iconografie patinate. Poi inizia lo spettacolo, sulla ribalta che noi vediamo in controcampo. Avvertiamo,in questo allungarsi del campo, in questo allontanarsi di una piccola figura, lo sciogliersi di una tensione, uno sguardo partecipe che segue con affetto, quasi spia, questa breve scena.
Paolo Barbaro


 FRANCESCA BERTOLINI, nata il 27 settembre 1976 a Montecchio Emilia (Reggio Emilia), dove risiede tuttora, si è diplomata nel 1995 presso il liceo classico Sant'Orsola di Parma e nel marzo 2000 ha conseguito la Laurea in Lettere con indirizzo classico presso l'Università degli Studi di Parma con una tesi in Storia Economica e Sociale del Mondo Antico. Nel gennaio 2001 ha superato il concorso di ammissione per il Corso in Storia e Gestione della Fotografia presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, che ha frequentato negli anni 2001-2002. Ha svolto uno stage in Storia della Fotografia presso l'Istituto Superiore di Storia della Fotografia di Palermo. Ha collaborato alla realizzazione della sezione dedicata alla fotografia nel catalogo della mostra “Realismi. Arti figurative, letteratura e cinema in Italia dal 1943 al 1953” (Catalogo della mostra edito da Electa nel 2001). Ha collaborato alla didattica del corso di Storia della Fotografia presso il DAMS di Bologna. Nell'ottobre 2001 ha vinto il bando di concorso per collaboratori alla didattica presso l' Istituto Universitario di Architettura di Venezia e ha svolto tale attività fra l'aprile e il luglio 2002. Ha frequentato un corso di reportage presso la scuola John Kaverdasch di Milano. Ha partecipato allo studio dell'archivio del fotografo Alfredo Camisa e alla successiva realizzazione del volume “Alfredo Camisa. Carteggio 1955-1963”, edito da Istituto Superiore di Storia della Fotografia nel febbraio 2003. Ha esposto una selezione di fotografie intitolata “India: tradizione e modernità” all'interno della collettiva “Itinerari tra Nord Africa e Asia” presso l'Istituto di Orientalistica dell'Università degli Studi di Torino (18 febbraio - 31 aprile 2002 ). Ha esposto una selezione di opere presso il Castello Bentivoglio di Gualtieri in provincia di Reggio Emilia in occasione di una mostra collettiva (31 marzo-21 aprile 2002). Nell'Ottobre 2003 ha pubblicato il catalogo dal titolo “…sotto il prossimo”, con un testo di Vasco Ascolini. Nel Novembre 2003 ha esposto presso la Sala Polivalente del Circolo Fotografico di Castel Bolognese (Ravenna) una mostra dal titolo “Del gesto, del luogo e degli oggetti”. Nel febbraio del 2004 ha realizzato un reportage all'interno della ditta Brevini Winches di Reggio Emilia. Le fotografie sono poi state utilizzate per la realizzazione del catalogo dell'azienda. Nell'aprile 2004 ha esposto presso la Libreria All'Arco di Reggio Emilia la mostra dal titolo “…sotto il prossimo”. Nell'agosto 2004 ha esposto a Bonson, in Francia, una selezione di immagini in occasione della mostra collettiva sul paesaggio “Un peu de photo”. Il 25 novembre 2004 ha partecipato alla proiezione dei lavori de “La scuola fotografica di Reggio Emilia” alla Maison Européenne de la Photographie di Parigi nell'ambito della manifestazione “Gens d'Image” nel mese della fotografia di Paris Photo. Nel dicembre 2004 ha esposto presso le sale espositive del Castello di Montecchio Emilia le fotografie del reportage “ancora ieri”, accompagnate dal relativo catalogo. Nel febbraio 2005 è stato pubblicato da Istituto Superiore di Storia della Fotografia il libro “Paolo Monti: scrtti scelti”, di cui è curatrice. Dal 25 marzo al 16 maggio 2005 ha partecipato alla collettiva “Bonjour les enfants” presso il Centre Régional de la Photographie di Douchy les Mines Nord Pas-de-Calais in Francia. Dal 5 al 26 giugno 2005 ha esposto una selezione di fotografie durante la manifestazione Lecco ImmagiFestival presso il monastero di Santa Maria del Lavello a Calolziocorte (LC). Ha partecipato alla mostra collettiva, “Un arte glocale” che si è tenuta dal 2 al 30 settembre 2005 presso il Centro Cultural de la Asunciòn ad Albacete, in Spagna.




Le sue fotografie sono conservate presso:

 Biblioteque Nazionale de France - Parigi - Francia -
Centre Mediterraneen de la Photographie - Bastia - Francia -
Centre Régional de la Photographie - Douchy les Mines Nord Pas-de-Calais - Francia - Musée de la Photographie à Charleroi - Charleroi - Belgio -
Kunsbibliotek - Museum Fur Fotografie - Berlino - Germania -
Fotostiftung Schweiz - Winterthur -Svizzera -
Centro di Ricerca e Archiviazione della Fotografia - Lestans (PN) - Archivio di Italo Zannier -
 Circolo Fotografico di Castel Bolognese (RA) -
 Circolo Fotografico La Gondola - Venezia - Circolo fotografico CineFotoClub - Monetcchio Emilia -
 Istituto Superiore di Storia della Fotografia - Padova

Articolo Articolo  Storico Storico Stampa Stampa
 Home page © Copyright 2003 - 2024 Tutti i diritti riservati.