Fino al 24 novembre e' in mostra Metropolis di Stefano David
Oggetto della ricerca fotografica di Metropolis non è la Roma rinomata in tutto il mondo per il suo patrimonio artistico ed architettonico, non la città eterna, la storia millenaria con le sue rovine. Le fotografie raccontano dell’era contemporanea, del vivere all’interno dello spazio urbano e della sua complessità. Una città distribuita su anelli e svincoli stradali, segni di una modernità che avanza in nome di uno sviluppo urbanistico che avvicina Roma alle altre metropoli del mondo. Un avanzare selvaggio incentrato sull’economia dello spazio e del tempo, sulla velocità degli spostamenti e sulla possibilità di mettere in comunicazione punti lontani della città, nella ridefinizione dei suoi confini in continua estensione.Il sistema viario costituisce un punto nevralgico nel funzionamento della vita in una città moderna. È il suo sistema circolatorio, la sua linfa vitale, nelle cui arterie si riversano ogni giorno milioni di persone che si muovono tra snodi e incroci. Contemporaneamente è però fonte di conflitto, nella sovrapposizione di forme tra loro incongruenti, nel caso di Roma una antica ed un’altra moderna, che trasformano lo spazio urbano in un luogo di transizione, ancorato al passato e proiettato verso il futuro.Le fotografie del progetto Metropolis intendono rappresentare la città a partire dalle contraddizioni che la caratterizzano e la attraversano. E le strade narrano un percorso, quello del “divenire metropoli”.Gli scatti sono stati realizzati da Scalo San Lorenzo fino alla Prenestina-Casilina, seguendo il percorso della Tangenziale est. Una lunga arteria che attraversa la città da parte a parte, e che costeggia agglomerati urbani abitati da un’umanità compressa. Ne emerge un’immagine convulsa fatta di multiesposizioni e incastri in cui gli elementi della forma urbana vengono destrutturati per poi essere ridistribuiti in frammenti ad alta carica visionaria. Strade, automobili, luci, palazzi, antenne paraboliche avvolte nella velocità di cui fanno parte, protagonisti di un procedimento ricombinatorio per rappresentare scenari inediti. La città fatta a pezzi e poi rimontata a piacimento, immagini che appaiono e in un attimo spariscono. Metropolis è il groviglio della modernità. O meglio, la sua estetica.
Mentre con inaugurazione dal 28 Novembre partiraì una mostra di Francesco Zizola intitolata DER WALL a cura di Maria Evangelisti e Deanna Richardson ( www.zizola.com )
http://www.galleriasantacecilia.com/galleria.html